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Il manufatto fu realizzato verso la fine dell’XI secolo, grazie ad una donazione del Conte Ruggero di Altavilla e grazie all’operosità ed ingegno di Bruno di Colonia. Da lì a poco sorse la Certosa di Serra San Bruno, e nel corso degli anni la Certosa e tutti i suoi possedimenti annessi compresa la Grangia passavano sotto il controllo dell’ordine Cistercense. In seguito al cambio di gestione la Grangia viene dedicata a S. Anna, nome con cui oggi viene identificata, anche se il vecchio titolo di S. Giacomo è attestato almeno fino a metà del ‘200. Solo nel XVI secolo la Certosa e i suoi possedimenti annessi ritornarono sotto il controllo dei Certosini. A quei tempi la Grangia si presentava come una corte fortificata, protetta da un ponte levatoio, ma la sua potenza e il suo splendore presto vennero messi alla prova dalle incursioni saracene, che ne depredarono ogni scorta. La Grangia venne gravemente danneggiata durante un violento terremoto del 1783 che decimò la popolazione dei centri abitati della zona. Numerose sono le storie e legende nate intorno alla Grangia, presso cui si svilupparono i centri abitati di Montauro e Gasperina e dove furono realizzati una serie di mulini ad acqua in cascata, alimentati da un’antica fonte a quattro bocche da cui la gente dei paesi limitrofi facevano rifornimento d’acqua.
Da tale premessa storica e culturale è evidente l’importanza di preservare tale struttura che rappresenta una marcata testimonianza del periodo Normanno durante il quale nacquero i centri abitati di Montauro e Gasperina nel cui comune ea a pochi decine di metri dalla Grangia è situata un’antica chiesetta, anch’essa dedicata a S. Anna. (fonte )