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- Album : IL MIO NOME È NESSUNO
- Prodotto da: Alberto Benati (Ridillo) presso FunkLab di Luzzara (RE)
- Label: Moltorecordings
- Management & Booking: Maninalto!
Spotify:
Regia: Nereo Bomci
Make Up Artist & Model: Lucia Testa Lucyfer
SPECIAL GUEST & FRIENDS:
Dave Mode
Adam Void
Roberta Giallo
Gianluca Schiavon (SkiAntoS)
Moreno Spirogi (Avvoltoi)
Gaetano Di Giacinto (Avvoltoi)
Stefano Cimato (Nabat)
Marco Farini (Nabat)
Vivian DarkAngel
Capitan Catastrofe
Deborah Braglia
Sonia Calanca
Etel Ravazzini
NeVRuZBAnD:
Drum : Andrea Rovituso
Bass : Alberto Medus Francia
Voice : NEVRUZ JOKU
Guitar : Lorenzo Vacondio
Keyboard : Valentina De Iuliis
SPECIAL THANX:
Grug / Son House Studio - Bologna
(Tecnico Audio )
Alessandro Cassanelli "Ciclope "
(Tecnico Luci )
VecchioSon
Maninalto
Moltorecordings
Kibo
"Tunnel di Follia nasce dall'incontro artistico con il mio primo allievo e coautore del testo, Paolo Neri, in un periodo dove esploravo e cercavo di spingere la mia voce oltre i limiti, mediante gli studi compiuti dal Maestro della Voce Demetrio Stratos. Mi piaceva l'idea e immaginavo cosa avrebbe potuto fare Stratos se avesse potuto incontrare il genere New Wave degli anni '80, come ad esempio quello dei Krisma. Il brano ha una dinamica volutamente spinta al massimo, proprio per infondere all'ascoltatore quella sensazione di ritrovarsi di colpo catapultati in un tunnel e ad alta velocità, immagine che rispecchia la società in cui viviamo. Il testo, ermetico e volutamente simbolico, descrive, tramite una metafora con una storia d'amore problematica e sull'orlo del baratro, l'alienazione e l'emarginazione delle persone più sensibili che si ritrovano a scontrarsi con un mondo sempre più apatico, finto e distopico, che le spinge al totale rifiuto dell'omologazione, trovando pace solo nell'Amore per l'arte, anche quando quest'ultima sia sovente incompresa. Più che al "dove", confido di più nel "a chi" possa arrivare questo brano, ossia a tutti coloro che si sentiranno riconosciuti, raccontati e finalmente compresi attraverso queste parole." (Nevruz)