Alla fine degli anni cinquanta del Novecento, la Pop art nasce in Europa, in particolare in Inghilterra ed in Italia. Nei primi anni sessanta, il triestino Leo Castelli, nato Leo Krausz, rivoluziona ulteriormente il mondo dell'arte con la sua «Leo Castelli Gallery» al numero 420 di West Broadway, che divenne famosa per gli artisti americani dell'espressionismo astratto come Jackson Pollock, Willem de Kooning, Robert Rauschenberg, Jasper Johns e Cy Twombly. Negli anni sessanta e settanta ebbe a contratto artisti come Frank Stella, Lee Bontecou, James Rosenquist, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Robert Morris, Donald Judd, e Dan Flavin. Anche negli anni ottanta organizzò mostre di importanti artisti contemporanei come Richard Serra.
La pop art si configura come vera e propria rivoluzione colorata dell'arte, avendo creato gli artisti da milioni di dollari solo per i super-ricchi e avendo progressivamente cannibalizzato l'arte borghese per tutte le tasche finendo per favorire, con la scomparsa del bello e del tradizionale nell'arte, la filosofia delle "pareti senza quadri" volute dall'architettura moderna.
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